Lunedì, 20 settembre 2010
ICTUS: NUOVA METODICA RIABILITATIVA RIDUCE LA SPASTICITÀ CRONICA
L’ictus è tra le più comuni cause di disabilità che si verificano nell’età adulta. Dopo sei mesi dall’evento, soltanto il 60% delle persone che ne sono colpite, anche se sottoposte tempestivamente a riabilitazione, riacquista la propria indipendenza nelle azioni più semplici della vita quotidiana. Ad ostacolare il recupero motorio sono spesso forme variabili di spasticità: patologia caratterizzata da aumento abnorme del tono muscolare a riposo che può essere molto invalidante per svolgere le normali attività. Sino ad oggi si ritenevano estremamente scarse o addirittura nulle le possibilità di ulteriori e rilevanti progressi nell’attività motoria in pazienti ormai stabilizzati, o cosiddetti cronici, cioè ad oltre un anno dalla lesione cerebrale. Ora, una ricerca condotta presso l’Fondazione Santa Lucia di Roma, ha dimostrato che con un nuovo protocollo riabilitativo è possibile ridurre la spasticità e favorire il recupero funzionale motorio in maniera persistente, in particolare migliorando significativamente la capacità di movimento del braccio e della mano. La nuova metodologia, non invasiva e sicura, si basa sulla vibrazione dei muscoli spastici. I risultati dello studio italiano, già disponibili on line, saranno pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Neurorehabilitation and Neural Repair. Il lavoro è stato svolto nel Laboratorio di Neurologia Clinica e Comportamentale* della Fondazione e porta la firma di Barbara Marconi**, con la quale hanno collaborato Giacomo Koch, Viola Giacobbe e Cristiano Pecchioli. Il gruppo di ricerca è stato coordinato dal prof. Carlo Caltagirone, Direttore Scientifico della stessa Fondazione. Per lo studio sono stati utilizzati una strumentazione e un protocollo messi a punto dal prof. Guido Maria Filippi dell’Istituto di Fisiologia Umana dell’Università Cattolica di Roma. La ricerca è stata finanziata dalla Regione Lazio e dalla Fondazione Baroni. Alla scienza è nota da tempo l’esistenza nel cervello di “mappe” che rappresentano con precisione il corpo umano e capaci, grazie ai fenomeni di plasticità corticale, di subire varie modificazioni a seguito di un evento vascolare come l’ictus. Ciò nonostante si riteneva che dopo un anno o più dalla lesione cerebrale fossero piuttosto scarse le possibilità da parte del cervello di compensare i danni mediante tali fenomeni di plasticità. Questo studio ha permesso di dimostrare che l’applicazione della vibrazione muscolare, in combinazione con terapia fisica convenzionale, è in grado di “riattivare” le mappe corticali dei muscoli affetti da spasticità. (segue) La ricerca è stata condotta su un gruppo di 30 pazienti (età media 65 anni), con emiparesi conseguente ad ictus avvenuto almeno un anno prima, quindi stabilizzato. Tutti presentavano una lesione vascolare monoemisferica con deficit motori residui a carico dell’arto superiore e spasticità variante da lieve a marcata, con una preservata motilità volontaria residua. Nessuno era affetto da deficit cognitivi e/o deficit di linguaggio severi. Per lo studio è stato utilizzato un applicatore, a forma di piccola sfera, posizionato sul ventre dei muscoli spastici e in grado di erogare una vibrazione a frequenza costante di 100 Hz, assolutamente indolore e priva di effetti collaterali. I pazienti sono stati sottoposti a 3 applicazioni al giorno della durata di 10 minuti ciascuna (intervallate da un minuto di pausa) per 3 giorni consecutivi. Prima dell’applicazione della vibrazione muscolare e dopo due settimane dal trattamento i soggetti sono stati valutati clinicamente e mediante Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS); è stato così possibile verificare, in abbinamento alle modificazioni neurofisiologiche, sia una rilevante riduzione dell’ipertono nei muscoli spastici sia un notevole grado di recupero motorio (di circa il 30%). I dati emersi dallo studio lasciano quindi intravedere progressi incoraggianti nel miglioramento
della qualità della vita in pazienti colpiti da ictus sinora considerati cronici. Si è dimostrato, infatti, che la vibrazione muscolare - opportunamente combinata con le procedure riabilitative tradizionali e senza ricorrere a farmaci - è in grado di indurre miglioramenti persistenti, superando così il concetto stesso di cronicità. Per maggiori informazioni: Flavio Massimo Amadio Responsabile Ufficio Stampa IRCCS Fondazione Santa Lucia 06.50.32.073 - Fax 06.50.32.097 Cell. 349/56.49.613 [email protected] Via Ardeatina 306 - 00179 Roma www.hsantalucia.it